In cosa consiste il trattamento osteopatico del neonato?
Nel trattamento osteopatico del neonato che tecniche vengono utilizzate? Il bambino sentirà male durante il trattamento? O ancora, posso portare il bambino può essere trattato già nel primo mese di vita?
Queste sono alcune delle domande che spesso mi vengono poste da una mamma o da una futura mamma, che non è mai stata in visita da un osteopata. Oggi vorrei provare a dare alcune riposte in questo post.
Per prima cosa
Mamma devi sapere che l’unico strumento di lavoro che uso in studio sono le mie mani, sembra scontato ma non lo è, non utilizzo macchinari, attrezzi, tantomeno creme o farmaci.
Uso le mani perché per come osteopata mi serve avere un’informazione precisa sulla struttura dei tessuti del piccolo paziente.
La temperatura cutanea, la tensione cutanea, l’ispessimento o la pastosità dei tessuti profondi, le tensioni fasciali o muscolari, le posizioni relative tra le ossa, il range di movimento, sono dati fondamentali per il mio trattamento, per dirla in poche parole, cerco i segni e sintomi di una disfunzione somatica.
Oltre a questo per me è importante avere bene in mente come funziona l’attività respiratoria, il movimento dei diaframmi, la relazione tra cranio e sacro, la motilità viscerale.
Che tecniche osteopatiche si usano?
Una volta che le mie mani hanno ascoltato e accolto la situazione del piccolo paziente per lo più utilizzo per il trattamento tecniche di rilascio fasciale.
Le tecniche prevedono piccoli movimenti lenti e controllati senza mosse rapide, il bambino e la futura mamma non se renderanno quasi conto, lo scopo è quello di rilasciare la tensione muscolare, ottenere una maggiore mobilità di un organo, della fascia, oppure in un’articolazione per apportare una correzione all’interno del meccanismo articolare.
Il neonato sentirà dolore?
Il trattamento osteopatico nel neonato non genera dolore, tranquilla: è fondamentale per il bambino e anche per la mamma non sentire dolore, questo potrebbe avere ripercussioni future che è meglio non scatenare.
Il mio “segreto”, che è poi il segreto di ogni “bravo osteopata”, è dare fiducia alla capacità innata e intrinseca del corpo, quando è in salute, di curare sé stesso e di guarire da possibili traumi e disfunzioni. In poche parole cerco di facilitare attraverso le tecniche lo stato di salute del mio paziente.
Il bambino può essere trattato nelle prime settimane di vita?
La risposta è si, come ho scritto il trattamento non è pericoloso, inoltre avere una valutazione globale, compresa la componente muscolo scheletrica, è fondamentale per promuovere uno sviluppo neuro psico motorio corretto del bambino.
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