L’ambito craniale è uno dei pilastri dello studio osteopatico. Per lungo tempo l’anatomia e la fisiologia umana sono state studiate dalla medicina su corpi senza vita e di conseguenza le articolazioni del cranio e quelle sacro-iliache venivano descritte come immobili. Questo ha escluso la palpazione del cranio in ambito medico, al contrario di quanto accadeva, ad esempio, sull’addome.
La palpazione craniale è invece molto importante per l’Osteopatia perché consente di percepire il movimento presente e il punto di quiete e di andare a creare le condizioni che predisporranno la persona al processo di guarigione.
In Osteopatia il cranio viene studiato come un meccanismo dinamico ed il suo movimento è chiamato: MECCANISMO DI RESPIRAZIONE PRIMARIO.
Il cranio conta 29 ossa che si rapportano l’una all’altra tramite le suture. Al suo stadio iniziale, il cranio è una calotta membranosa, formato di lamine sottili e flessibili con bordi lisci, che evolvono in osso compatto nelle successive fasi di sviluppo. Anche nell’adulto, tra il tavolato esterno e quello interno, viene conservata una parte membranosa, ricca di vasi e dell’innervazione tipica delle articolazioni, che costituisce il legame tra le varie porzioni ossee. Nonostante la varietà di forma, tutte le suture hanno la peculiarità di garantire elasticità e movimento alla scatola cranica.
Tutti i meccanismi di regolazione corporea, siti nell’ipofisi, nell’ipotalamo, nel bulbo, nel ponte, e sul pavimento del 4° ventricolo (centro che mantiene costanti i parametri di pressione e ossigenazione sanguigna, Ph, ecc) sono strettamente associati al Meccanismo di Respirazione Primario.
Il modo per valutare la mobilità, e di conseguenza lo stato di salute di un soggetto, è la palpazione. Ecco perché l’osteopata non può prescindere dall’osteopatia in ambito craniale e non può rinunciare a mettere le mani su ogni singolo paziente.
Fonti: https://goo.gl/9vf9oZ